Storicamente gli egizi avevano il culto della dea gatta Iside, divenuta Artemide per i greci e Diana per i romani. Nel Medio Evo la chiesa iniziò un'opera di persecuzione contro le fedi pagane, e per combatterle si utilizzò anche la stregoneria, soprattutto verso le donne. Nel 1233 papa Gregorio IX con una bolla - primo documento ecclesiastico ufficiale in tal senso - condannava il gatto nero come incarnazione di Satana e dava l'avvallo della chiesa di Roma allo sterminio dei gatti neri. Papa Innocenzo VIII (1484/1492) scomunicò ufficialmente i gatti neri, posizione ribadita nel Malleus Maleficarum, il Martello delle streghe del 1486 in seguito al quale prendersi cura di un gatto nero era motivo sufficiente per finire sul rogo. Si può anche riflettere sul fatto che il gatto viene giudicato pulito e nel Medio Evo la pulizia era vista con sospetto, tanto che venne abolita l'usanza di fare il bagno e di lavarsi. (Evidente la colpevolizzazione del corpo). Si nota una contrapposizione con l'Islam che amava il gatto, perché beniamino del profeta Maometto, e anche con il senso della pulizia di quella religione (lavaggio prima di entrare nella moschea). La notte di San Giovanni 24 giugno venivano arsi vivi centinaia di gatti chiusi in ceste di paglia in ogni città. Tra i personaggi famosi, San Domenico identificava il gatto con Satana e si contrapponeva a San Francesco che non aveva avversità per il gatto. In Inghilterra l'ultimo gatto fu giustiziato per stregoneria nel 1712. Nel complesso pochissimi gatti completamente neri sfuggirono al massacro, in seguito il nero ricomparve e si moltiplicò con i gatti neri orientali dove non erano stati perseguitati. Il nero è colore dominante tanto che si pensa che nel futuro prevarrà su qualsiasi altro colore. Pasteur propose il gatto come esempio di pulizia per evitare le malattie che affliggevano l'umanità al suo tempo. Se si tiene conto delle epidemie di peste medioevali, portate dai topi, si può anche rilevare un parallelismo con le persecuzioni e la diminuzione dei gatti. Al 1800 risale il periodo in cui i gatti furono accolti nelle case borghesi.

Leggende . Vicentini magnagatti

Il 3 marzo 1943 fu emanato un decreto prefettizio a Vicenza per proibire di mangiare i gatti.

“Il Prefetto di Vicenza vista la nota del Ministero dell'Interno, Direzione Generale della Pubblica Sicurezza del 15 febbraio u.s. N 15320/10089, con cui si segnala una crescente distruzione di gatti per la utilizzazione delle carni dei grassi e delle pelli; ritenuto necessario e urgente eliminare il grave inconveniente prodotto della rarefazione dei gatti, a cui consegue un aumento dei topi, oltre che apportare gravi malattie, recano danno alle derrate alimentari, specie quelle depositate negli ammassi; visto l'art. 19 T,.U. della Legge Comunale e Provinciale approvato con il R.D. 3 marzo 1934, n. 383; decreta: E' vietata la uccisione dei gatti per la utilizzazione delle carni, dei grassi e delle pelli”. Il Prefetto Neonis Dinale.

Il gatto nero porta sfortuna : due versioni perché ricordavano i turchi che li tenevano sulle loro navi per combattere i topi oppure il fatto che di notte potevano scappare tra le gambe dei cavalli che si imbizzarrivano e ribaltavano e carrozze o i cavalieri. Però in Inghilterra porta fortuna

 

ETOLOGIA

La socializzazione. Come il cane anche per il gatto la socializzazione è importante per stabilire un buon rapporto futuro con le persone. La socializzazione è un processo che si sviluppa già in età prenatale, a livello dei feti. Dalle gatte casalinghe, coccolate e accarezzate, nasceranno figli che accetteranno più facilmente tali comportamenti. E' il motivo per cui da gatte libere e selvatiche nascono figli più difficilmente trattabili. Seguono poi il periodo neonatale, i primi giorni dopo la nascita, quello di transizione e quello di socializzazione, effettuato normalmente dalla madre, che è più breve che nei cani arrivando al massimo ai due mesi. Vi è poi il distacco, quando la madre con lo spuntare dei denti dei cuccioli li allontana dalla mammella e quello giovanile che arriva fino allo sviluppo sessuale circa ai sei mesi. La socializzazione è il percorso che determina la capacità di autocontrollo, pertanto di avere atteggiamenti aggressivi solo in caso di necessità, la comunicazione sia con i simili sia con gli esseri umani e la gerarchizzazione, cioè imparare a riconoscere e rispettare le gerarchie sociali.

L'ambiente Il gatto è un predatore che normalmente vive da solo ad esclusione dei momenti riproduttivi e ha habitat abbastanza ampi per cui la vita in casa è una forte limitazione che occorre gestire fornendo un habitat adeguato. Un elemento che rimane fondamentale è la possibilità per l'animale di avere un rapporto con l'esterno, se non è possibile lasciarlo uscire almeno su di un balcone, è già qualcosa il fatto che possa poter “guardare all'esterno”.

Gli accorgimenti che si possono adottare vanno sotto il nome di “arricchimento ambientale”.

Un buon arricchimento significa garantire un buon livello di vita all'animale considerando anche che si è notato che alcune patologie, dalla sindrome uremica, alle forme urinarie in senso generale, all'obesità, alle stesse alterazioni parodontali sono collegabili proprio alla sedentarietà e alla mancanza di stimoli.

L'arricchimento è di vari tipi: vi è quello spaziale che riguarda le strutture interne e gli accessori, quello sociale, relativo ai rapporti con i conspecifici, gli altri animali e l'essere umano; quello sensoriale che investe gli stimoli visivi uditivi olfattivi dell'ambiente; quello occupazionale che deve fornire l'opportunità di esplorare l'ambiente, di muoversi, di giocare; e infine quello alimentare relativo alla frequenza dei pasti, alla tipologia degli alimenti e alle modalità di somministrazione.

Arricchimento spaziale. Il gatto è un animale che vuole dominare l'ambiente come tutti i predatori in natura ha un habitat esteso per cui il confinamento in casa è comunque una privazione. Secondo alcuni autori il gatto ha bisogno di almeno due stanze, per soddisfare il suo bisogno di esplorare. Anzi, i maschi tenderebbero a frequentare almeno una o due stanze in più delle femmine. Quindi le femmine sembrano più adatte alla vita in appartamento. Se più gatti convivono cercano di rimanere fuori dalla vista reciproca per circa la metà del tempo, e ad una distanza da uno a 3 metri. Il gatto quindi ha bisogno di poter vivere il proprio ambiente, conoscendolo palmo a palmo ed è importante la dimensione verticale, deve poter arrampicare. Quindi si deve favorire questa sua tendenza, cercando di agevolare la sua salita sui davanzali, ad esempio. Ha però anche bisogno di luoghi in cui nascondersi, perché talvolta vuole allontanarsi anche dalle persone. E' nota ad esempio la passione con cui frequenta le scatole. Ha pure bisogno di zone di riposo, il gatto dedica almeno 18 ore al giorno al riposo, intervallato dal sonno. Meglio se nella zona di riposo si dispongono coperte o altro materiale “caldo”.

La lettiera. Sarebbe bene averne una per soggetto, meglio aperta perché quelle chiuse trattengono gli odori non graditi al piccolo ospite. Dev'essere posta lontana dalla ciotole di acqua e cibo, anche quella dell'acqua sarebbe meglio fosse separata e posta in posizione elevata. Alcuni sostengono che sarebbero meglio due lettiere per ogni gatto, una per le feci e una per le urine. Le feci vanno tolte prima possibile. La sabbia dev'essere fine per trovare piacere a scavare. Molti problemi di eliminazioni inappropriate nascono proprio da errori nella gestione della lettiera.

Arricchimento sociale. I gatti non sono come i cani animali sociali, e in natura infatti non vivono in branco. Quindi possono nascere problemi legati alla coabitazione, che spesso inizia già da tre gatti in su. In caso di problemi legati alla socializzazione possono discendere disturbi comportamentali, quali appunto le eliminazioni inappropriate, fuori dalla cassetta. Il sistema più semplice per una buona socializzazione è poter operare proprio nel momento della socializzazione dei cuccioli, tra la seconda e la settima settimana di vita. Spesso però non è possibile, il gatto viene introdotto già più grande. In questo caso la socializzazione passa attraverso il garantire buone condizioni all'animale: spazio sufficiente, buon accesso alla zona di alimentazione e alla lettiera, adeguato nascondiglio e buona zona di riposo. Se non è sufficiente si può prevedere di dislocare gli oggetti in vari punti della casa. Un metodo per socializzare è anche quello di porre le ciotole del cibo, presente il proprietario, a distanza in uno stesso ambiente ed avvicinarle progressivamente. Anche lo scambio dei cuscini reciproci porta il gatto a riconoscere l'odore altrui e con il tempo ad accettare l'eventuale “intruso”. Le ricerche hanno dimostrato che anche gatti interi adulti possono imparare a convivere. Per il rapporto con gli umani, il metodo di socializzazione è quello solito, o carezze o giocare insieme, cercando di capire se piacciono entrambi o se l'amico ha una preferenza.

Arricchimento sensoriale. I gatti hanno spiccate capacità sensoriali, specialmente vista e olfatto, utili per la caccia, certamente. Per questo l'osservazione dell'ambiente esterno è un momento fondamentale per soddisfare questa sua esigenza. E' pertanto importante favorire l'accesso a davanzali, terrazze. Per quanto riguarda l'olfatto il gatto stesso provvede alle sue necessità, sia annusando lungamente le persone al loro rientro sia strofinandosi contro di esse. Il percepire il proprio odore ha un effetto tranquillizzante e permette l'esercizio dell'olfatto.

Purtroppo anche la tipica attività di farsi le unghie non risponde solo alla necessità di sbarazzarsi dei cornetti cheratinici ma anche a quella di lasciare tracce odorose. Questo si può controllare con graffiatoi, meglio se verticali, posizionati vicino all'ingresso o alle zone di riposo.

Agiscono sui sensi, stimolandone l'attività anche l'erba gatta, disponibile pure in forma secca da aggiungere ai giochi o al cibo, la noce moscata e la valeriana. Gli stimolanti possono essere nascosti all'interno di oggetti di gioco, come pure i croccantini. Infine sono utili i feromoni sintetici che hanno effetti calmanti e tranquillizzanti. Non si devono attendere sempre e comunque risultati sicuri: i feromoni in caso di forte stress del gatto possono risultare inutili ed allora si deve risalire alla causa del malessere.

Arricchimento occupazionale. Il gioco rappresenta per il gatto un elemento di fondamentale importanza per il suo benessere. E' questo il motivo per cui è bene rendere disponibili in buon numero di giochi, privi di parti che il gatto potrebbe ingerire. Come offre il mercato, gli oggetti più graditi sono quelli che in qualche modo richiamano le prede. Anche oggetti semplici, come una pallina, spesso ottiene un grande successo e permettono alle persone di giocare con il gatto e quindi di interagire. Il gatto può anche imparare la tecnica del riporto.

Con l'esercizio si possono osservare dei miglioramenti nelle attività del gatto domestico come, appunto, imparare il riporto, ma anche aumentare l'attività fisica e quindi essere meno sedentari, tenere vivo il ricordo degli atteggiamenti naturali della caccia e instaurare un buon rapporto con le persone conviventi.

Arricchimento alimentare. Il gatto, in natura, mangia, in un giorno, tanti piccoli pasti in un giorno. Certo non è possibile rispettare i suoi ritmi in ambito familiare e quasi tutti lasciano il cibo a disposizione a volontà, favorendo l'insorgenza dell'obesità. Il gatto è carnivoro, anche se adesso molti iniziano a trasformarlo in vegano/vegetariano. I gatti non sintetizzano taurina, arginina, acido arachidonico e vitamina A che vanno quindi integrate nella dieta se non è carnea.

Ci si può servire del momento dell'alimentazione per potenziare l'attività cognitiva e predatoria, ad esempio utilizzando giochino appositi in cui nascondere le crocchette cosi da stimolare il gatto a giocarci per farle fuoriuscire. Esistono anche giocattoli "commestibili", come integrazione della normale dieta giornaliera. Utilizzare solo cibi secchi potrebbe dare inconvenienti di salute al gatto perché con il tempo sollecitano ad uno sforzo il rene che già è delicato nella specie. L'acqua dev'essere sempre disponibile, sembra che i gatti prediligono bere lontano dal cibo, per cui sembra positivo collocare ciotole di acqua in punti vari dell'abitazione. Alcuni gatti prediligono una posizione ascendente quando bevono e altri l'acqua corrente del rubinetto

Accesso all'esterno. Poter accedere all'esterno è molto interessante per il gatto, in quanto l'ambiente varia e gli permette di esercitare i sensi e la mente. Però l'ambiente esterno si caratterizza anche per la presenza di pericoli, talvolta molto seri.

Se il gatto ha la possibilità di vivere anche all'esterno deve essere protetto con la vaccinazione, individuato con il microchip, e anche sterilizzato, allo scopo di limitarne il desiderio di vagabondare, che aumenta il rischio di incontri nocivi con simili o altri animali, autovetture e persino le persone.

La vita all'interno o all'esterno presenta delle criticità ben diverse.

All'aperto i gatti sono a rischio di malattie infettive e parassitarie, di incidenti stradali, di aggressioni da parte di altri animali e delle persone, di avvelenamenti, di furti o smarrimenti e di accoppiamenti indesiderati. La conseguenza più frequente sono gli esiti delle lotte con altri gatti: ferite, ascessi, contagio delle malattie virali tipiche del gatto.

I gatti di casa, a loro volta, hanno problemi di tendere all'inattività e alla sedentarietà, di avere disturbi comportamentali (eliminazioni inappropriate, alopecia da leccamento autoinflitto) obesità, ipertiroidismo, pericoli domestici (conseguenze di morsicature di fili) ma soprattutto forme uremiche (FUS) e parodontali.

Nell'insieme però si può dire che i gatti sterilizzati che vivono in casa hanno vita molto più lunga di quelli interi che scorrazzano liberi sul territorio.

Le negatività riconducibili allo stile di vita sedentario, che favorisce soprattutto l'obesità, e quelle relative allo stress per la limitazione degli spazi, sottolineano l'importanza di fornire un ambiente il più adatto possibile.

Per favorire una vita esterna senza pericoli si possono realizzare dei “gattili” aperti, cioè recinzioni di rete che permettano la vita all'aperto priva delle negatività di tale situazione. Però l'esperienza conforta nel fatto che i gatti si adattano abbastanza agevolmente alle piacevolezze della vita casalinga se solo si fornisce loro un ambiente di loro gradimento.

 

Particolarità notizie problemi

Aggressivita' verso le persone - tra gatti – territoriale - predatoria. La terapia:feromomale, con feromoni di appagamento, (utilizzabili anche per le emissioni improprie di urina) d'allarme, quelli che lascia specialmente con le ghiandole poste sotto i piedi anche sul tavolo da visita) territoriali e tessutali, che rilascia con le ghiandole perianali quando segna il territorio alzandosi sulle gambe posteriori. Servono a facilitare l'inserimento in un nuovo ambiente, per semplificare la convivenza anche con altri animali.

Ambientale curando la disposizione ad esempio delle ciotole ( acqua separata dal cibo, acqua e cibo separate dalla sabbiera, ecc.)

comportamentale : curare i rapporti con le persone della famiglia. Ricordare che il gatto è opposto al cane: se il cane chiede attenzione bisogna ignorarlo, se lo fa il gatto bisogna assecondarlo.

Farmacologia: se non si risolve altrimenti e se il caso è grave il veterinario può fornire terapie farmacologiche.

Impastare, succhiare: impastare è la ripetizione del movimento che i cuccioli fanno quando spingono sulle mammelle per far fuoruscire il latte. E' una atto che conferisce calma al gatto anche se secondo alcuni potrebbe significare che il gatto è stato allontanato troppo presto dalla madre. Il succhiare si associa spesso all'impastare ed è un'azione anch'essa appagante per l'animale.

Comportamento vocale: il gatto è un animale che usa molto la voce nella comunicazione, si dice che si si chiama un cane lui viene, se si chiama il gatto lui risponde con la voce. La voce comunica segnali di amicizia oppure di aggressività.

Casa vecchia, casa nuova: il gatto deve dominare l'ambiente dove vive. Il cambiamento di casa lo rende sempre un poco inquieto finchè non lo ha esplorato completamente. Quando i gatti dovevano cercarsi il cibo, con le prede, spesso preferivano ritornare alla vecchia casa perché sapevano dove trovare da nutrirsi. Adesso si accontentano di esplorare l'ambiente.

Il gatto l'acqua: non ama bagnarsi, non ama l'acqua ma se lo si lava in casa e lo si asciuga bene non ci sono problemi.

Iperestesia. Consiste in un aumento smisurato della sensibilità cutanea. Questo disturbo viene definito anche con vari altri nomi: “Rolling skin sindrome”, “neurodermatite atipica”, “epilessia psicomotoria felina” e “dermatite pruriginosa del gatto Siamese”. La Rolling skin consiste nell'arrotolamento della pelle della regione lombare per contrazioni della muscolatura, il cui effetto è una rapida ondulazione della pelle ed è un segno presente anche in altri disturbi comportamentali oltre che organici. Il gatto, affetto da questa patologia, di solito la sera o nel primo mattino, inizia a manifestare eccessivo nervosismo con continue deambulazioni, corse, miagolii intensi e Rolling skin, poi all'improvviso si ferma ed inizia a guardarsi il fianco, il bacino o la coda; l'occhio è fisso e sembra che veda un potenziale nemico, così inizia a soffiare in direzione della parte del corpo che attacca con violenza mordendo la pelle, quindi la coda può essere lacerata anche con graffi, come se cercasse di afferrare una preda, ma può anche attaccare la regione anale o lombare. Se l'attacco è rivolto alla coda la sua amputazione non risolve il problema, perché il gatto inizierà ad attaccare il moncone. Durante la crisi può avere anche un furioso leccamento degli arti anteriori od onicofagia e manifestare aggressioni verso oggetti o persone vicine, ma paradossalmente alcuni gatti, già tendenti all'aggressività, possono diventare insolitamente affettuosi durante la crisi. La razza più colpita è la siamese, ma possono presentarla anche gli incroci o altre razze sia a pelo lungo che corto e di solito colpisce soggetti giovani (da 1 a 5 anni) e non ci sono differenze di sesso. L'iperestesia felina viene trattata principalmente con l'uso di farmaci psicotropi.

Disturbi alimentari.

La pica. L'insorgenza della pica può essere dovuta ad un fattore genetico con maggiore predisposizione nelle razze orientali (siamese, burmese); però la maggior parte dei casi è legata all'arrivo del gattino in una nuova casa e lo stress da cambiamento di ambiente sembra essere un fattore scatenante. La pica inizia con il masticamento e l'ingestione di materiali come lana, cotone, tessuti sintetici, plastica, gomma, pelle e legno e si può associare ad altri disturbi comportamentali come minzioni in luogo improprio, marcature urinarie, timidezza, iperattività, aggressività ed eccessiva tolettatura. L'atteggiamento è usato per attirare l'attenzione: infatti viene messo in atto solo in presenza del padrone ed è indirizzato spesso agli oggetti presenti vicino al “padrone” che non presta attenzione al gatto, come fili del telefono, cavi vari, prese del computer, soprammobili e telecomandi. La prevenzione deve badare a gestire bene l'inserimento in un nuovo ambiente; fornendo un ambiente ricco e stimolante; favorendo una adeguata socializzazione e stimolazione nelle prime settimane di vita; non separando il gattino dalla madre prima delle 8 settimane e provvedendo ad educare il gatto al gioco e all'interazione corretta con le persone. La terapia comportamentale consiste nell'evitare che il gatto possa avere accesso a maglioni, tessuti di vario genere, coperte, fili e cavi ecc., trattare con sostanze sgradevoli gli oggetti a rischio (essenza di eucaliptolo e profumi), fornire materiali che possano essere masticati senza rischi (vegetali crudi, giochi di gomma atossica, strisce pulisci-denti per cani, bastoncini da masticare per cani, pezzi di ossa di budello ammorbidite e srotolate); fornire un'alimentazione più soddisfacente dal punto di vista del comportamento: pezzi di carne di discrete dimensioni, cibo secco sempre a disposizione, cibo nascosto in giochi di gomma atossica, pezzi di carne infilati in oggetti di budello e prede intere; creare arricchimenti ambientali in termini di giochi che stimolino il manipolare, inseguire, scovare; moltiplicare il numero dei pasti.

Anoressia e' una alterazione che può essere dovuta a forme di deporessione. L'anoressia e la depressione nel gatto possono insorgere in seguito ad episodi traumatici o come conseguenza di ripetute esposizioni a situazioni stressanti (incidenti, aggressioni, malattie debilitanti, brusche alterazioni dei riferimenti ambientali), o a fattori stressanti di ordine sociale (sovraffollamento, punizioni) o di origine ambientale (rumori, alterazione delle marcature territoriali, frequenti alterazioni dei riferimenti ambientali).

Eliminazione inappropriata – spruzzi di urina. Un motivo può essere l'impossibilità di accedere alla sabbiera, anche perché troppo sporca. Un altro motivo sono i problemi di tipo comportamentale: arrivo di un nuovo ospite, problemi di relazione con altri gatti o altri animali. In questo caso è un segnale di malessere di cui si dovrà trovare la causa e correggerla.

Ad esempio la somministrazione di farmaci sulla lettiera è assolutamente da evitare: la assocerà ad un fatto per lui negativo e la eviterà, usando altri luoghi. In caso di eliminazioni non gradite in un determinato posto si deve cercare di renderlo inaccessibile, ad esempio posizionandovi la ciotola del cibo, un faro che illumini la zona interessata, rendendola non conforme ai suoi gusti. Non usare la ipoclorito di sodio, ai gatti non piace l'odore e cercano di coprirlo con.. la loro urina. I gatti recepiscono poco le punizioni che quindi sono inutili e controproducenti.