La Nasa sta preparando il viaggio di un'astronave su Marte, previsto per il 2030, viaggio che dovrebbe durare più di due anni. Per far coesistere le necessità nutritive con gli spazi ridotti alla Nasa hanno giudicato che non sarà possibile continuare con il sistema attuale che praticamente prevede un menù tradizionale con carne verdure e frutta private dell'acqua.  Maya Cooper, ricercatrice presso la Lockheed  Martin è a capo del novo menù che sarà vegan, solo di frutta e verdura e cibi vegan come sushi e pizza vegani invece di carne irradiata e frutta essiccata.

Circa 100 ricette vegane sono state studiate cercando sui libri di cucina vegana , saranno preparaate e liofilizzate, garantendo una durata minima di due anni.

La scelta però è redditizia in quanto permette di realizzare una specie di orto spaziale, coltivando piante vive in grado di vivere nello spazio garantendo il fabbisogno di nutrienti grazie a frutta e verdura fresche e anche di variare il menù giornaliero non del tutto preconfezionato.

Molto interessante è il motivo di base della scelta: poco spazio e conservabilità, esattamente i problemi che ben presto ci troveremo nel nostro pianeta-navicella. Abituati a considerare quasi infinite le disponibilità terrestri non ci stiamo accorgendo che, viaggiando verso i 9 miliardi di persone, la nostra terra sta diventando come la navicella per Marte, troppo piccola per mantenere il nostro menù di carne latte uova, ecc. e come nella navicella scopriremo che in mancanza di spazio non si possono allevare animali. Ma possiamo stare tranquilli: le multinazionali della chimica, che gestisce e guadagna dalla filiera dell'allevamento, ci dicono che troveranno le soluzioni per garantire  a noi la bistecca e a loro i dollari!