La crisi pluriennale ha spinto i governi dei paesi colpiti ad adottare strategie dettate dalle grandi istituzioni finanziarie, Banca Mondiale in primis e Banca europea, che consistono prevalentemente nel stringere sul servizio pubblico, diminuendo gli addetti dove si può e tagliando stipendi e pensioni. Sulla scia della soluzione adottata per la crisi del 1929 si pensa anche di incentivare le opere pubbliche. Poiché la soluzione arriva dalle banche, gli stati sono incentivati, spinti, obbligati a salvare e ricapitalizzare gli istituti di credito. Scelta in parte inevitabile se non si vuole correre il rischio di far fallire gli stati stessi.  Naturalmente il recupero dell'evasione fiscale rimane sempre a livello di buone intenzioni, in Italia soprattutto, ma è difficile immaginare che i grandi patrimoni le paghino volentieri in qualsiasi parte del mondo...

Per focalizzare però un argomento, merita, in Italia, pensare a come si pensa di investire i soldi pubblici per far ripartire l'economia: nella Tav Torino Lione. Opera che allo stato di progetto prevede un costo di circa 30 miliardi di euro, pari ad una finanziaria; che drenerà le risorse da tutti gli altri settori; che non sarà pronta, se mai lo sarà, tra trenta anni; che anche in esercizio costerà e non produrrà utili. Il governo italiano come un padre di famiglia dissipatore avendo poche risorse pensa soprattutto a sprecarle.

Non ci sono parole per descrivere una tale decisione, se non che su questo faraonico e inutile progetto sono d'accordo tutti i maggiori partiti, in questo caso maggioranza e opposizione sono fraternamente insieme nel depredare le tasche dei cittadini. E guai a chi si oppone.

Più nel piccolo, se si vuole verificare uno spreco nazionale, si può fare una gita in Val Chisone e vedere come, dopo l'alluvione del 2000, il corso del Chisone sia stato arginato su ambo i lati, con un costo elevatissimo. Lo spreco consiste nel fatto che si sono costruite delle difese anche di terreni di poco o pochissimo valore, senza costruzioni, che potevano rappresentare una valvola di sfogo per le eventuali piene. Si è intubato il torrente così alla prima piena o salteranno le sponde, mandando in fumo milioni di euro oppure il fiume precipiterà sui centri della pianura facendo danni enormi. Ma non c'è da preoccuparsi, la colpa sarà degli ambientalisti e si stanzieranno altri denari per costruire sponde più alte e più care....