La Presidente della regione Bresso ha recentemente dichiarato in una intervista la sua posizione contraria al nucleare, ribadendo principi più volte esposti.

Non si può che concordare con tale contrarietà, per molteplici aspetti in questi anni sono stati ripetutamente ricordati.

Il nucleare poteva avere un senso, se lo aveva, per quei paesi che lo hanno sviluppato anni addietro, quando le conoscenze degli aspetti negativi potevano essere messe a tacere da esperti interessati alla realizzazione. Oggi però tutte le negatività da sempre sollevate dagli oppositori della tecnologia in questione si stanno dimostrando vere.

La prima obiezione è sulla pericolosità e soprattutto non ci si deve fermare all’evento di Cernobyl, pure in sé disastroso a livelli inimmaginabili, ma fanno pensare gli incidenti degli ultimi tempi in Slovenia e in Francia poiché dimostrano come l’obsolescenza inevitabile degli impianti faccia aumentare il rischio di incidenti.

Inoltre la crescita degli impianti genera un aumento delle emissioni in atmosfera infatti tutti gli impianti di qualsiasi tipo, sono autorizzati a rilasciare una quota di radionuclidi nell’ambiente. L’aumento degli impianti induce inevitabilmente crescita della radioattività di fondo presente nell’ambiente.

Naturalmente rimane irrisolto il problema delle scorie, dove cioè alloggiare per un tempo lunghissimo i materiali radioattivi dove il loro sfruttamento: nessun paese nel mondo ha ancora individuato siti sicuri, e meno di tutti l’Italia. L’episodio di Scanzano è ben vivo nel ricordo di ognuno.

Il problema tutto sommato fondamentale è la scarsa economicità del sistema. I sostenitori interessati collegano la tecnologia dell’atomo ad un abbassamento delle emissioni di CO2 e ad un basso costo produttivo dell’energia elettrica. Niente di più falso.

Per i costi si deve calcolare non solo quelli costruttivi e per una gestione operativa di circa trent’anni, ma soprattutto quelli di smaltimento e vigilanza delle scorie, perduranti per centinaia o migliaia di anni.

Per quanto riguarda poi la CO2 , l’anidride carbonica, solo un falso calcolo fa abbattere le quote di emissioni, perché il valore totale è dato sia dall’anidride legata alla costruzione dell’impianto (una tonnellata di cemento equivale ad una di anidride) sia al lunghissimo tempo di vigilanza e ai movimenti necessariamente indispensabili.

Se si vogliono abbattere le emissioni e produrre energia i sistemi migliori sono, nell’ordine, la coibentazione degli edifici, l’eolico e il solare.

Passando dalle parole ai fatti, il Gruppo consiliare uNiti a Sinistra spera che si possa passare al più presto a discutere in commissione e poi in aula del progetto di legge, presentato in collaborazione con altri gruppi della sinistra, proprio per un regolamentazione del nucleare, a partire dalla gestione e smaltimento delle scorie ancora giacenti in regione e per l’istituzione di un tavolo di confronto tra cittadini e amministrazioni proprio per non privare le persone della possibilità di partecipare alla decisione su di una materia tanto controversa.