Molte persone si sono indignate e hanno sofferto per l'ingiusta fine di Lennox, il cane che “somigliava” ad un pittbull, senza esserlo; e che per legge ha dovuto essere eliminato, in modo “umanitario”, hanno però detto la autorità irlandesi.

La sua uccisione è la dimostrazione dell'efferatezza cui possono giungere gli stati quando applicano troppo ciecamente le leggi che si sono dati. Il cane, un innocuo incrocio con l'unico torto di essere troppo simile ad un pitt bull, poteva benissimo essere adottato in un altro paese; ci sono molte nazioni, Italia compresa, dove i pitt bull non sono proibiti e pertanto il cane avrebbe potuto trovare un'altra sistemazione.

Invece no. La legge parla chiaro, e pertanto il cane andava soppresso.

La vicenda conferma che anche alle latitudini, l'Inghilterra vicina all'Irlanda, dove sono nati i movimenti di difesa degli animali, essi mantengono ancora uno status di esseri inferiori; se non si vuole la presenza di cani di una certa razza, senza addentrarsi nell'annosa diatriba sull'inesistenza di razze “cattive”, si può semplicemente decidere di uccidere. Proprio perchè l'animale non ha diritti si può pensare di eliminarlo sulla base di una semplice rassomiglianza.

Quasi contemporaneamente si è svolta un'altra vicenda tragica: un giovane ha scavalcato la recinzione dello zoo di Copenaghen ed è stato sbranato dalle tigri presenti in quel recinto. Anche questo caso, nel quale le notizie ipotizzano che il giovane abbia agito consapevolmente cercando forse il suicidio, dimostra la poca considerazione in cui sono tenuti gli animali. Le tigri in uno zoo sono sottoposte ad una vita fonte di forte stress: lo spazio è sempre limitato rispetto alle grandi aree del loro habitat naturale, le attività di esplorazione, di ricerca del partner al momento dell'accoppiamento, del gioco non sono certo possibili in un piccolo recinto.

Però le esigenze di spettacolo, per attirare i visitatori impongono le loro regole ignorando i bisogni degli animali.

Le due vicende così diverse sono però accomunate proprio dallo stessa presupposto di base: gli animali, qualunque sia il rapporto che si è stabilito con le persone, devono sempre soggiacere agli interessi e ai voleri degli esseri umani.