Non si riesce a capire se l'uomo moderno stia, consapevolmente o inconsapevolmente, costruendo la sua estinzione ( gli antichi dicevano”deus insanit quos vult perdere”).

Da decenni ormai le relazioni scientifiche mettono in guardia contro le catastrofi che i gas serra sono in grado di scatenare, e cosa accade? Che non si fa nulla – o poco – e quando si manifestano le conseguenze del cambiamento climatico in corso non se ne parla.  Riassumendo, negli ultimi giorni abbiamo visto le inondazioni in Russia, gli incendi non solo in Sardegna ma anche negli Usa ed è  di questi giorni la notizia che,  a causa della siccità, sempre negli Usa, stanno diminuendo a vista d'occhio le riserve di acqua e la produzione di cereali avrà un drastico calo. E giugno è stato il secondo mese più caldo nella serie storica di dati sul clima negli ultimi duecento anni. Anche se viene il sospetto che le persone non se ne siano accorte.

Il cambiamento climatico – è bene ripeterlo perchè lo si dimentica troppo spesso – non porta solo più caldo ma uno sconvolgimento nei cicli climatici: sposta grandi masse d'aria di diversa temperatura che possono coagularsi in precipitazioni improvvise e violente mentre è inevitabile  un aumento generalizzato della temperatura. Con l'aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni si ha un ridimensionamento anche dei laghi come illustrano alcune fotografie scattate negli Usa.

Per quanto riguarda la produzione di cibo le conseguenze sono altrettanto gravi, perchè, come si sa, per ottenere grandi quantità di cereali sono necessarie altrettanto grandi quantità di acqua ( una tonnellata di mais ne richiede mille di acqua). Così la Fao conteggia le perdite e prevede una produzione mondiale in ribasso, meno 23 milioni di tonnellate di raccolto per i cereali, 25 per il mais e due per il grano. E con tali previsioni sarà ben difficile riuscire a diminuire il numero delle persone che soffre per non avere cibo, come invece molte volte dicono i buoni propositi pubblicizzati nei consessi politici internazionali.

L'uomo moderno, però, non solo non si adopera per diminuire la presenza dei gas serra in atmosfera, i responsabili del cambiamento climatico, ma intraprende altre azioni che peggiorano la già grave situazione.

La prima è la speculazione, in atto da alcuni anni, sui futures dei cereali e altri prodotti agricoli. Praticamente si investono risorse economiche acquistando i cereali prima ancora della mietitura e al momento della vendita i prezzi saranno imposti, e aumentati, non da chi ha coltivato la terra ma dagli speculatori. L'aumento si propaga lungo la filiera della commercializzazione e le parti povere delle popolazioni avranno difficoltà ad acquistarlo e quindi a nutrirsi.

Un'altra pazzia è la diffusione dell'uso dei cereali per la produzione di energia elettrica dirottando parte dei semi che nutrirebbero le persone al guadagno garantito dagli incentivi statali per la produzione di energia pulita. Se si aggiunge che circa la metà dei cereali prodotti serve per alimentare gli animali d'allevamento si comprende che il cibo scarseggerà sempre di più.

Ciononostante, per continuare nella pazzia, la popolazione mondiale sta aumentando come mai in precedenza e le religioni monoteiste continuano ad incentivare la natalità.

In un quadro così allarmante la Fao prevede che occorrerà aumentare la produzione di cereali per soddisfare la richiesta proveniente da tante bocche affamate, senza spiegare come pensa ciò sia possibile con terreni che sono giunti al massimo dello sfruttamento e in molte parti del mondo comincia a declinare la loro produttività.

La cura sarebbe semplice: diminuire la quota di cereali destinati agli animali, non dirottare i semi per la produzione di energia o di carburanti, promuovere campagne per la limitazione delle nascite e contemporaneamente adottare da parte di tutte le nazioni serie politiche energetiche per la diminuzione della emissione di gas ad effetto serra. Coltivare banane in Sicilia o viti in Inghilterra, come reso possibile dal riscaldamento globale, sarà un esercizio di nuova economia accolto forse con curiosità, ma estremamente pericoloso perchè rischia di far sembrare anche lucrosa, e quindi interessante all'occhio dell'uomo moderno, una evoluzione climatica che può invece portare a morte un numero illimitato di persone, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie umana sul globo terrestre. Si può proprio pensare che il dio stia lavorando per farci impazzire.