Se le, inutili, costruzioni dell'Expo 2015 saranno completate in tempo per l'inaugurazione diventeranno un simbolo della umana superbia, come dicevano gli antichi greci, poiché sono un ennesimo esempio di come gli uomini e le donne di questo pianeta si ostinino a non vedere i danni che stanno facendo. Il preambolo si giustifica con i quintali di cemento scaricati per l'esposizione con conseguente consumo di migliaia di metri cubi di acqua. In mezzo a questa orgia cementizia, saranno passate inosservate ai più due notizie degli ultimi giorni: l'aumento di temperatura al Polo Sud e la siccità in California, entrambe segnali del cambiamento climatico in atto.

Al Polo Sud due stazioni climatiche, una cilena e una peruviana hanno segnalato una temperatura anomala di 17 gradi sopra lo zero, con il conseguente scioglimento di una grande quantità di ghiaccio antartico, che comporterà una modificazione dei ghiacciai, un aumento del volume degli oceani e problemi per gli animali li dislocati. Dello stesso tipo il segnale che arriva dalla California dove il Governatore, con una mossa teatrale, è salito sulla Sierra Nevada con scarponcini da trekking per calpestare l'erba dove dovrebbe esserci del ghiaccio: il cambiamento climatico ha sgomberato le cime dalle nevi e messo a rischio il rifornimento dell'acqua per tutta la California, al punto che il Governatore ha usato lo scenario per annunciare un taglio del 25% del consumo dell'acqua da parte degli enti e dei cittadini.

Le due notizie non giungono inaspettate per chi da anni segue il tema del riscaldamento dell'atmosfera, si tratta solo della conferma, purtroppo, che le scelte industriali e individuali continuano a produrre danni all'ambiente e che nonostante tante prese di posizione non ha ancora determinato cambiamenti sistemici.

La terra continua a mandare segnali che non sono raccolti, o lo sono solo parzialmente, e si continua a non modificare un sistema produttivo che non solo produce danni ambientali quasi incalcolabili ma che non riesce neppure a garantire più il lavoro se, nonostante tutti gli incentivi generosamente donati dai vari governi, Renzi in prima fila, i disoccupati continuano a crescere, al netto delle affermazioni estemporanee del premier italiano.