Nel progettare grandi opere in grado di modificare il territorio, le valutazioni ambientali riservano agli animali un ruolo secondario, come facenti parte degli ecosistemi e si considerano praticamente solo i casi più eclatanti, e non trascurabili, come le specie a rischio di sopravvivenza e oggetto di protezione. Però se le opere impegnano una vasta superficie sconvolgono la vita di tutti gli esseri animati che lo popolano, da quelli piccoli e quasi invisibili, come insetti, invertebrati, anfibi, a quelli più consueti, mammiferi, volatili ma anche pesci. Un esame delle conseguenze di un'opera come il Tav può spiegare meglio il concetto.

Innanzi tutto si deve ricordare che la valle dove si effettueranno i lavori ha caratteristiche orografiche particolari, con un fondovalle ristretto in ampiezza, percorsa da due statali, un'autostrada e una linea ferroviaria. Con la cantierizzazione verranno occupate porzioni estese di territorio che diminuiranno oltremodo la disponibilità di ambiti territoriali.

La fauna stanziale si è dovuta adeguare alla attuale infrastrutturazione, e ha inoltre subito la pressione delle attività venatorie che sono continuate, fattore che ha ulteriormente contribuito a peggiorare la qualità della vita. Le popolazioni persistenti che si trovano sotto l'effetto di fattori negativi e pertanto già in sofferenza, subiranno gli effetti dell'ulteriore evoluzione della situazione, che sarà di notevolissima portata. Praticamente tutta la valle sarà interessata dagli interventi operativi quanto oltre alle opere di scavo vere e proprie da cui si inizierà, si deve considerare la rete per lo smaltimento dei detriti risultanti (lo smarino) e l'aumento del traffico sulla rete stradale, sia statale sia autostradale, indotta dalle opere.

L'effetto negativo sarà prodotto molteplice, in quanto si avranno le conseguenze dovute all'inquinamento da sostanze nocive o pericolose, dal rumore e dall'illuminazione notturna sia quelle provocate dal traffico e dalle attività collegate al cantiere e ai lavori.

Le conseguenze ricadranno su tutti gli animali, quelli di famiglia, di allevamento e liberi.

Gli effetti dell'inquinamento si riferiscono alla presenza di diossine, di amianto e di materiali e gas radioattivi. La Valle è già interessata da un alto livello ambientale di diossina dovuta sia ad una fonderia sia al traffico. Con i lavori la presenza crescerà sia perché sarà sollevata quella ferma negli strati superficiali del terreno sia per l'incremento del traffico veicolare derivante dai lavori.

E' evidente che anche per gli animali il contatto con molecole estremamente pericolose può indurre gli stessi esiti riconosciuti negli esseri umani: effetti teratogeni mutageni e cancerogeni. Si può ragionevolmente presumere che gli animali cosiddetti da affezione, cani e gatti, subiranno l'esposizione a tali polveri in maniera direttamente dipendente dalla localizzazione della loro sistemazione, e saranno esposti esattamente come le famiglie con cui convivono.

Gli erbivori di allevamento avranno l'opportunità di introdurre le diossine con l'alimento e le concentreranno nel latte mentre le specie piccola mole e che si nutrono dei frutti della terra – non solo i topi, ma anche scoiattoli, ghiri, conigli selvatici e lepri - possono essere colpite se hanno il loro habitat in una zona inquinata e non riescono a migrare in altri luoghi. Complessivamente si può stimare un impatto certamente negativo sulla salute degli animali sia liberi sia di famiglia sia di allevamento.

Più o meno simili sono le conseguenze della movimentazione dell'amianto, materiael cancerogeno, le cui particelle producono un danno che negli animali è simile a quello degli esseri umani.

Per quanto riguarda la radioattività, va evidenziato che il pericolo si stima legato ai gas radioattivi che si producono per decadimento del materiale solido nelle profondità della terra, i quali possono essere liberati con gli scavi delle montagne. Il radon sarebbe liberato in atmosfera veicolato dalle stesse polveri prodotte nel corso dei lavori, cioè la polvere potrebbe essere radioattiva. Evidentemente esposti sarebbero sia gli animali liberi sia quelli di famiglia, sia da reddito. Il probabile rischio per gli animali è perciò assimilabile a quello delle persone che si trovano a vivere negli stessi ambiti territoriali.

Le conseguenze dei lavori, rumore, illuminazione notturna, aumento del traffico.

Con l'inizio dei lavori l'ambiente verrà fortemente condizionato sia dai rumori sia dall'illuminazione notturna poiché, con tutta probabilità i lavori dovranno continuare giorno e notte e ci sarà un impressionante aumento del traffico veicolare per i mezzi d'opera e per lo spostamento del materiale di risulta ovvero le pietre scavate nella montagna.

Quando poi la ferrovia entrerà in funzione produrrà un frastuono elevatissimo a cui si accompagnerà la vibrazione del terreno.

Gli effetti sugli animali di famiglia potrebbero essere disturbi del sonno, evidenziabili nel caso in cui, come detto, l'attività della linea fosse sviluppata anche nelle ore notturne. Le conseguenze sarebbero irritabilità e anche facile aggressività.

Gli animali liberi sarebbero disturbati nelle loro manifestazioni vitali e in particolare ne avrebbe a soffrire l'avifauna. Gli uccelli avrebbero difficoltà a comunicare tra di loro con i vocalizzi. Ugualmente l'illuminazione notturna sconvolgerà il ritmo circadiano rendendo difficoltoso il riposo notturno agli animali diurni e incidendo ancora più pesantemente su quelli notturni, civette, gufi, ecc., che sarebbero messi in crisi per l'alimentazione per la difficoltà nel cacciare le prede.

Il disagio del complesso rumore-vibrazioni sarà superiore nella fauna rispetto agli esseri umani. Gli animali di famiglia avranno gli stessi effetti delle persone, quindi disturbi del sonno, maggiore stato di allerta e di tensione che possono dar luogo a cambiamenti di umore con possibili problemi di convivenza familiare. L'insieme delle negatività sommate di rumore, vibrazioni e illuminazione notturna renderà l'ambiente invivibile per molte specie alle quali non rimarrà altra scelta che quella di spostarsi. A ciò contribuirà anche il probabilissimo stravolgimento delle sorgenti di acqua, conseguenza inevitabile delle opere di scavo delle montagne che produrranno un esaurimento di molte falde, fenomeno già verificato e dimostrato nel Mugello. La perdita del riferimento dei punti di abbeveraggio favorirà ulteriormente la ricerca di un'altra collocazione delle specie libere.

Anche la fauna ittica subirà dei danni, in quanto la movimentazione dei materiali terrosi inquinerà i corsi d'acqua e i pesci ne subiranno le conseguenze negative.

Però la conseguenza più grave sarà quella legata alle opere di cantierizzazione e dall'aumento del traffico in quanto incideranno provocando la morte di una moltitudine di animali, difficilmente quantificabile perchè di molte specie non si conosce neppure la consistenza delle popolazioni. La piccola fauna, lombrichi, piccoli insetti, tutti i soggetti che possiedono limitate capacità di movimento, verranno inevitabilmente a soccombere, poiché non potranno sottrarsi alle criticità e alle conseguenze delle attività.

Fin dall'impianto dei cantieri si vedranno le negatività: la repentina interruzione dei percorsi normalmente seguiti dagli animali terricoli impedirà il ricongiungimento degli adulti con i piccoli eventualmente presenti nelle tane e che saranno destinati a morire, se non in grado di sostentarsi da soli. Uguale sorte accade per quegli animali le cui tane ricadono nell'area direttamente interessata al cantiere. Naturalmente gli esiti saranno variabili e dipenderanno dal tipo e la quantità delle specie coinvolte e dal periodo dei lavori; quante più specie saranno in un periodo riproduttivo o avranno cuccioli bisognosi di cure parenterali, tanto più gravi saranno le ricadute negative.

L'aumento del traffico stradale rappresenta un pericolo per la vita degli animali, in quanto è notoriamente possibile che sia gli animali terrestri sia l'avifauna si scontrino con i mezzi veicolari e ne abbiano conseguenze gravi come la morte o ferite non risolvibili ed invalidanti.

Anche questo non è un dato facilmente quantificabile in quanto dipende sia dal traffico sia dal numero di animali che resteranno in loco e non si saranno spostati in seguito alle negatività prima indicate. È bene ricordare però che qualsiasi sia il numero degli animali colpiti il dato reale è sicuramente grave.

Pertanto una semplice analisi generale, a cui si dovranno aggiungere le valutazioni sulla localizzazione puntuale dei cantieri, permette già di affermare che la costruzione della linea Torino-Lione imporrà un pesante tributo per gli animali della valle sia in termini di migrazioni e abbandono degli habitat sia di malattie e di mortalità